L’odissea di una famiglia ad un anno dal sisma

riceviamo e pubblichiamo

Non lasciamoli soli …

Sin dal mese di ottobre, durante la chiusura delle ultime tendopoli, si era rilevata la mancata corrispondenza ai reali bisogni dei cittadini degli abbondanti aiuti pervenuti. Tale realta’ rendeva pericolose le condizioni di alcune persone non considerate, a confronto con altre eccessivamente compensate. Mi rattrista constatare che, a distanza di un anno e nonostante i numerosissimi sms pervenuti per denunciare chiaramente questa condizione, ci troviamo a dover segnalare situazioni veramente preoccupanti. Una delle tante, forse la più simbolica e’ quella del Sig. Oreste che si trova alloggiato in albergo a Giulianova ormai a spese sue, con un’autostrada da pagare oltre la benzina da sempre pagata e dopo aver lavorato per circa otto mesi come muratore per risistemare una casa danneggiata dal sisma. La casa, però, non gli appartiene ed ancora non viene retribuita dal Comune la ditta che ha dato lui un lavoro. Non vive neppure da solo, ma ha una moglie invalida, una figlia molto piccola ed una ragazza in eta’ scolare, che ha dovuto interrompere la frequenza della scuola a causa dell’impossibilita’ economica paterna. Prima di quel 6 Aprile tragico si era trasferito, dopo uno sfratto, nella casa dei suoi suoceri in attesa di trovare altro, ma nel compilare sulla costa e in tutta fretta il censimento statistico, trasformato successivamente in ghigliottina per molti aquilani, ha indicato la sua precedente residenza e non la sua stabile dimora dai suoceri in Via dei Piceni. Ora pur essendo inagibile quest’ultimo alloggio, lui non ha diritto ad una casa e non e’ stato aggregato al nucleo familiare dei suoceri; non ha più diritto neppure ad essere alloggiato a carico della protezione civile nell’albergo dal 6 Aprile quindi entro una settimana, grazie alla gentilezza dei proprietari dell’Hotel Baltic,dovranno andare via o pagare le spese.

Come può sentirsi una persona in tali condizioni nel sapere che vi sono circa 200 alloggi tra C.A.S.E. e M.A.P che non vengono utilizzati seppur siano stati assegnati ? e quale futuro si profila per loro nei prossimi giorni ? 

Enza Blundo