IL TERREMOTO, NON SOLO IN EMILIA (UNA LETTERA DA MANTOVA)

4 giugno 2012 – Riportiamo una lettera di una nostra lettrice che ci scrive da Mantova (la lettera precede la scossa di magnitudo 5.1 di ieri sera).

Salve,
i miei studenti dell’istituto professionale Bonomi-Mazzolari di Mantova martedì torneranno a scuola, dopo la sospensione e chiusura di tantissime scuole mantovane lo scorso martedì 29 maggio al ripetersi di gravi scosse di terremoto verificatesi in territorio emiliano ma anche mantovano.

Sono rammaricata perchè i media nazionali tengono viva l’attenzione sui comuni emiliani colpiti da questo ennesimo terremoto e non pure sui comuni mantovani, che han visto buona parte dei loro residenti dover abbandonare le case semidistrutte e ripararsi in vere tendopoli organizzate e in tenda di fronte alla loro abitazione.

Anche se nel mantovano non ci sono state persone che han perso la vita credo che un minimo di solidarietà anche nei confronti di questi cittadini italiani dovrebbe esserci. I comuni più colpiti sono Moglia, Quistello, San Benedetto Po, Gonzaga e altri paesi limitrofi da dove arrivano molti miei studenti ora accampati nelle tende. Comunque anche in tantissimi altri comuni mantovani, compreso il mio, Castel d’Ario, il terremoto si è fatto sentire e ha reso inagibili diversi luoghi pubblici.

E anche lo straordinario centro storico di Mantova ne ha subito i contraccolpi con vari danni sia al Palazzo Ducale che a palazzo Te, oltre ad altri monumenti storici.

Colgo l’occasione per ringraziare Giustino Parisse per il suo articolo “Quei morti si potevano evitare” che ho letto alcuni giorni fa sul nostro quotidiano locale (Gazzetta di Mantova), in quanto solo lui è titolato a dare giudizi su quanto sta di nuovo avvenendo nel nostro paese a causa della superficialità e insensibilità della nostra classe dirigente.

Maria Regina Brun