S.Bernardino: il terremoto non sia una scusa al degrado e incuria

Una casetta di legno sbarra la strada che da P.zza S.Bernardino porta all’ex liceo scientifico. Una zona del centro storico recuperabile in tempi brevi, incluso l’abbozzo di parco giochi presente, al momento inutilizzabile se non si vuol rischiare l’antitetanica per i propri figli.

Sarà forse perché siamo già in campagna elettorale, ma sembra proprio che l’ordinaria amministrazione e il recupero veloce di alcune aree cittadine non interessi più di tanto.

Ai lati e dietro il manufatto “provvisorio”, che non si capisce come possa essere ancora lì, a quasi due anni e mezzo dal sisma, rifiuti di ogni genere.

Una carriola utilizzata come barbecue, pneumatici, riscaldatori a gas tipo fungo, sedie e pezzi di mobili e arredi vari.

Riguardo l’ex liceo, dopo la ristrutturazione sarebbe stato destinato ad ospitare gli uffici del Comune dell’Aquila. La delibera di approvazione risale al 24 ottobre 2010, compare come dirigente l’Ing. Renato Amorosi e come progettisti e direttori dei lavori l’Ing. Mario di Gregorio e il Geom. Luca Pelliccione. Gli ultimi due noti anche per un’indagine relativa alla ricostruzione di un edificio nel post-terremoto.

Sebbene esternamente sembri per lo più intatto, l’edificio presenta dei crolli interni ben evidenti. Una vera fortuna, oltre all’orario notturno in cui avvenne il sisma del 2009, che non fosse già utilizzato per gli uffici comunali. Difficile stimarne i costi e tempi di ristrutturazione attuali, molto più facile prevedere il resto.

Smantellata la casetta di legno, in tempi brevi e bassi costi si potrebbe riqualificare quest’area del centro, strappandola all’attuale abbandono.

Talmente semplice che non si capisce perché non si proceda e si lasci il tutto nell’incuria, sporcizia e degrado più totale.

Non vorremmo pensare che sia per mancanza di business di grande rilievo, trattandosi per lo più di ordinaria amministrazione della cosa pubblica.

E allora, cosa si dovrebbe pensare?

di Patrizio Trapasso

(ilCapoluogo.it)