SALUTE: MAGRI E NON TROPPO SPORTIVI, IL SEGRETO DELLA LUNGA VITA

È italiano l’uomo più longevo al mondo, ma “la dieta mediterranea non c’entra”. Quel che serve è evitare le fluttuazioni di peso. Senza eccedere nell’attività fisica, che aumenta i radicali liberi.

anziani_salute_longevitadi Michela Dell’Amico, Wired.it – Gli italiani vantano da sempre una discreta longevità. Al momento, secondo gli ultimi dati Istat, sono 3,6 milioni quelli di noi che hanno superato gli 80 anni, mentre i centenari sono 16.145 (l’80,8% femmine e il 19,2 maschi). Negli ultimi dieci anni la vita media è aumentata nel nostro Paese di 2,4 anni per gli uomini e di 1,7 anni per le donne, e oggi siamo tra i più longevi al mondo, con una vita media che ha raggiunto i 79,4 anni per gli uomini e gli 84,5 per le donne. Ne sa qualcosa Arturo Licata, siciliano di 111 anni, da qualche giorno uomo più longevo al mondo. Il suo segreto? Tante verdure – in base a quanto ha dichiarato -, in particolare tanta cipolla cruda. Ma anche un bicchiere di vino rosso ai pasti e pasta con la ricotta.

Il merito non è della “dieta mediterranea”
Dieta mediterranea: è davvero suo il merito della nostra longevità? “ No – ci dice Andrea Ghiselli, dirigente ricercatore Inran e medico nutrizionista -. Non è vero che allunga la vita. Bisogna precisare prima di tutto che la dieta mediterranea è un modello alimentare caratterizzato dal consumo prevalente e massiccio di prodotti vegetali e pochissimi animali, che sicuramente è un modello adeguato alle esigenze energetiche di un individuo. Ma non è – come erroneamente si pensa – la dieta dei Paesi mediterranei. È stata definita così la dieta che facevano le popolazioni rurali dell’ Italia del sud e della Grecia nel 1960, cioè una dieta povera, che non copriva le esigenze nutritive”.

L’alimento migliore è quello che non si mangia
Quel che davvero serve per campare a lungo è mangiare poco e in prevalenza vegetale. Per i carboidrati, che sia riso o pasta ha poca importanza, tanto è vero che i giapponesi sono più longevi di noi. Possiamo riassumere così: l’alimento migliore per vivere a lungo è quello che non si mangia. Il consumo di alimenti provoca infatti l’aumento della quota di energia che deve essere bruciata con l’attività fisica, e che altrimenti si deposita nell’organismo sotto forma di grasso e ci accorcia la vita. Inoltre, mangiare e digerire produce scorie metaboliche, che non fanno male di per sé, il problema è ancora una volta la trasformazione dell’energia in grasso, un organo metabolico che “spara” nell’organismo elementi pro-infiammatori, che – come noto – fanno venire arteriosclerosi e cancro”.


Mai sopperire al troppo cibo con molta attività fisica
Se pensiamo allora che le calorie in più possano essere bilanciate da un’intensa attività fisica, non c’è niente di più sbagliato. “ Se è vero che l’attività fisica fa bene al cuore, alle articolazioni e alle ossa, molto meglio di un elevato apporto di calcio, è anche vero che stimola la produzione di radicali liberi, e quindi ci invecchia”. Il giusto esercizio sta in un paio di passeggiate al giorno, che si raggiunge andando al lavoro o a scuola a piedi o in bici, facendo le scale. “ Inoltre il ritmo sazietà-fame è strettamente legato all’attività fisica: la fame stimola in tutti gli animali il movimento, per favorire la ricerca di cibo, mentre la sazietà fa prevalere l’istinto di fermarci per digerire. Quindi più mangiamo più sarà difficile trovare la forza e la voglia di muoverci a sufficienza per bruciare quelle calorie”. Il segreto dunque per stare bene, magri e anche per vivere a lungo è mangiare poco, e fare la giusta attività, quella sufficiente a tenerci in esercizio. “ Senza parlare poi del fatto che oggi gli alimenti contengono inquinanti di diversi tipi, sostanze chimiche e metalli pesanti. Basta farci caso: gli ultracentenari sono tutti magri”.

Evitare le diete
L’importante, continua Ghiselli, “ non è solo essere magri, ma anche mantenere più o meno lo stesso peso nel corso della vita. A danneggiare molto l’organismo sono infatti le fluttuazioni di peso: ogni fluttuazione ci impoverisce di massa magra a favore della massa grassa”. Questo accade perché quando dimagriamo perdiamo sia massa grassa che massa magra, ovvero il muscolo, l’unica massa corporea metabolicamente attiva, ovvero quella che brucia energia. Se però dopo la dieta riprendiamo peso, ipotizziamo ciclicamente, ad esempio dopo l’estate, si tratterà solo di massa grassa. Ecco allora che dopo qualche fluttuazione di questo tipo, possiamo anche essere magrissimi, ma non è detto che avremo massa magra, ovvero muscoli a sufficienza per mantenerci in salute. “ Alla fine possiamo essere magri ma sarcopenici, ovvero con poca massa magra. Fare mille diete durante il corso della nostra vita è la maniera più breve e sicura per accorciarci la vita. Per vivere a lungo insomma bisogna mangiare poco con costanza, e fare una moderata attività fisica”.

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fonte: wired.it
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