MUSICA: FESTIVAL ESTIVI, MOLTI DUBBI E PERPLESSITÀ

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L’Italia è storicamente un focolaio di menti brillanti, capaci di dire la loro sulla scena internazionale in qualsiasi campo. Dai manufatti made in Italy al settore gastronomico, passando per il mondo della scienza, delle arti e dello spettacolo. Generazioni e generazioni di personaggi che hanno lasciato un solco nella storia, celebrati e ricordati in ogni angolo del pianeta.

Considerate queste premesse parrebbe logico auspicare che il nostro belpaese sia uno dei luoghi ideali per ospitare il meglio della scena musicale, una delle espressioni artistiche più coinvolgenti e caratteristiche del nostro secolo. Eppure le cose sembrano essere diverse, dal momento che in Italia si incontrano parecchie difficoltà ad organizzare manifestazioni musicali di alto livello come i festival presenti in varie parti d’Europa.

L’estate è il periodo ideale per l’istituzione di Kermesse musicali di forte richiamo, ma complice una cattiva comunicazione con gli enti comunali e una strenua battaglia a difesa della quiete pubblica condotta dai comitati di quartiere, i festival rock italiani più importanti sembrano essere sul viale del tramonto.

Una importante occasione d’incontro per giovani e meno giovani, amanti della musica e dell’arte in generale, che viaggiano per chilometri e chilometri per poter assistere alle performance dei miti a loro contemporanei. C’è chi addirittura per anni ha prenotato lo stesso posto con largo anticipo in modo da mantenere viva una vera e propria tradizione che si ripeteva ogni estate. Purtroppo per questa estate non sarà più tanto certo, perché nel 2015 tantissimi appuntamenti storici, come ad esempio il Rock in Idro o l’Arezzo Wave non sono stati ancora definiti e rischiano seriamente di saltare.

Ma partiamo con ordine, proprio dal primo: il Rock in Idro, dopo alcuni anni di migrazioni da un’area periferica all’altra nei dintorni di Milano sembrava aver trovato la sua collocazione definitiva nell’Arena Joe Strummer del Parco Nord a Bologna. Alcune indiscrezioni volevano addirittura che fosse stata trovata un’intesa per assicurare lo svolgimento della manifestazione fino al 2017, invece nei primi mesi dello scorso anno è arrivata la stroncatura da parte del Comune. Ad oggi la situazione sembra essere ancora complessa ed un eventuale accordo piuttosto lontano.

Stesso discorso per il Milano City Sound, che dopo aver traslocato dall’Arena Civica, si è spostato presso l’Ippodromo. Ma dopo due anni di pacifica convivenza, pare che la prossima destinazione sia il Monte Stella, sempre in zona San Siro, previa autorizzazione dell’amministrazione comunale che dovrebbe pronunciarsi quanto prima.

Ultima ma non meno importante è la situazione del Torino Traffic Free, che si trova con un’organizzazione di altissimo livello, pronta a portare in scena artisti come Tom Yorke – frontman della band inglese Radiohead – e Bjork, ma che trova un ostacolo insormontabile nel municipio dello stesso capoluogo.

Insomma, per quest’anno sarebbe meglio, assieme alla prenotazione e ai biglietti del treno o dell’aereo, acquistare un’assicurazione viaggio che consenta anche di annullare l’intero programma senza doverci rimettere l’intero costo. E’ una situazione di stallo che mette in crisi l’Italia, dalle Alpi alle isole, incluso il Neapolis Festival e il Mondo Ichnusa, un’altra rassegna musicale ispirata al rock che attrae migliaia di persone in Sardegna.

Monica Fabrizi