LEGIONELLA IN ALLOGGI POST-SISMA A L’AQUILA, INIZIA LA BONIFICA

L’Aquila, 3 gennaio – Iniziano gli interventi contro la legionella, dopo che un residente del progetto C.A.S.E. di Roio ha contratto il violentissimo batterio ed è stato ricoverato in prognosi riservata al San Salvatore dell’Aquila. Ripercorriamo la vicenda attraverso le parole del sindaco Cialente.


3 gennaio, ore 11:30 – Mi ha appena chiamato Manutencoop, sempre per l’emergenza Legionella per la quale nel corso della giornata di ieri si sono succeduti tutta una serie di incontri e telefonate. C’è una buona notizia. La Manutencoop è riuscita a procurarsi egualmente il materiale necessario ad effettuare lo schock chimico per il batterio, recuperandolo da alcuni ospedali pugliesi dove si sta utilizzando per casi simili. Oggi pomeriggio, alle ore 17, comincerà il trattamento, che richiederà, tra fase d’attacco e mantenimento, circa 48 ore. Ora chiamerò la ASL per sapere se già il 6 gennaio potrà effettuare i nuovi prelievi per controllare l’avvenuta bonifica. Ringrazio Manutencoop per l’attenzione posta alla risoluzione del problema.


2 gennaio, ore 14:20 – Mi giungono telefonate allarmate di alcuni cittadini del Progetto CASE di Roio, tese soprattutto ad avere informazioni più precise sulla vicenda della Legionella isolata nell’impianto di acqua calda di una piastra in ROIO.

Specificato che la legionella è un agente patogeno ubiquitario, che sviluppa appunto in temperature sino ai 60 gradi, e che in soggetti fortemente esposti, ma soprattutto con un deficit più o meno marcato di difese immunitarie può dar luogo ad infezioni anche gravi, mi preme specificare quanto accaduto.

Due giorni fa è pervenuto un fax al mio gabinetto, preceduto da una telefonata, da parte dell’Ufficio prevenzione della ASL, che segnalava la presenza di Legionella, in misura di 10 alla quarta ,nel rubinetto di due appartamenti.

Immediatamente abbiamo provveduto ad attuare le procedure standard: avvisare i residenti a non utilizzare l’acqua calda, ed a tentare lo shock termico, vale a dire portare la temperatura dell’impianto ad 80-90 gradi facendo poi scorrere l’acqua molto calda per almeno 30 minuti nelle tubazioni. E’ questo l’intervento più semplice ed immediato che di solito, con buone possibilità di successo, si esegue. Purtroppo l’impianto di riscaldamento termico della piastra non è in condizioni di superare i 60-65 gradi di temperatura per cui ,tramite Manutencoop, abbiamo chiamato la società specializzata che interviene in questi casi in cui è necessario procedere con alternative rispetto allo shock termico. Si tratta di un’impresa leader, che usualmente già interviene anche in ospedale ed altre strutture nelle quali spesso si ritrova il batterio. Chiaramente i due giorni festivi non hanno aiutato, ma entro domani si spera che da Milano arrivi l’apparecchiatura necessaria. Dovrei avere altre notizie in giornata. Nel caso le comunicherò immediatamente.

Massimo Cialente