GIOVANARDI: SARA’ DIFFICILE RICOSTRUIRE L’AQUILA. CAVALIERE? LA PEZZOPANE FA LE STESSE COSE

29 ottobre 2011. – “L’Aquila difficilmente sara’ ricostruita, i fondi ci sono, solidarieta’ ai due vescovi”. E’ quanto affermato da Carlo Giovanardi, sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei Ministri, a margine del convegno nazionale ‘Territorio ed internet, due luoghi da abitare’ svoltosi a Cesena nei giorni scorsi, al quale ha partecipato anche ‘Vola’ (il periodico dell’arcidiocesi dell’Aquila) e organizzato dalla Federazione italiana settimanali cattolici in occasione dei 100 anni del ‘Corriere cesenate’.
“Se continua cosi’ – ha osservato Giovanardi – L’Aquila fara’ fatica a salvarsi perche’ se il principio di solidarieta’, di sussidiarieta’, della fiducia reciproca viene continuamente alimentato da un clima di sospetto e di sfiducia la ricostruzione non parte”.
L’uomo di Governo ha difeso Cavaliere (uno degli indagati per le presunta truffa nell’erogazione dei 12 milioni destinati al sociale proprio da Giovanardi) ‘sottoposto a dimora obbligatoria con un provvedimento surreale soltanto perche’ si adoperava per il bene della citta’, lo si accusa ora di interesse politico perche’ voleva trarre vantaggio da questa situazione; ma la Pezzopane e tutti i politici non fanno la stessa cosa? non pensano anche al proprio elettorato? e allora perche’ lo si accusa?‘.

Di Traversi ha detto che la frase “e’ il terzo terremoto che mi faccio” si riferiva al fatto che dall’Umbria in poi si occupa di ricostruzione, pertanto ha una notevole esperienza nel saper istruire progetti per il sociale. Il sottosegretario ricorda l’incontro nel suo studio a palazzo Chigi l’anno scorso a luglio durante la manifestazione a Roma quando monsignor D’Ercole e il sindaco Cialente “litigarono” perche’ il presule diceva “se voi non presentate niente allora ci pensiamo noi ad elaborare i progetti”.

“Si puo’ per questo – si chiede il sottosegretario – accusare di truffa il vescovo che voleva operare per il bene della citta’? Ma ai due vescovi esprimo tutta la mia solidarieta’. Anche perche’ tengo a precisare – ribadisce Giovanardi – io sarei la parte lesa. Con quei soldi nessuno poteva mettere in atto una truffa poiche’ non c’era lo strumento giuridico per attingere ai miei fondi. Infatti la Fondazione non avrebbe potuto prendere un euro. I fondi potevano e possono essere erogati solo ai Comuni. Ma dal Comune dell’Aquila sto ancora aspettando i progetti e a questo si riferiva la frase del vescovo ‘tieni ferma la barra’, cioe’ blocca i soldi fino a che i progetti non sono presentati.

La Pezzopane, che continua forse a non conoscere le cose e a fare polemiche furibonde, non ricorda che io ho la lettera in mano in cui mi chiedeva di entrare a far parte della Fondazione. E poi c’e’ l’ex Onpi per cui abbiamo stanziato 3 milioni di euro; abbiamo dato una prima parte dei fondi perche’ la pratica era avviata ma ad oggi ancora non ci e’ pervenuta nessuna carta’. Il resto dei soldi ce li ha ancora Palazzo Chigi ma sara’ difficile che verranno dati al capoluogo. La Pezzopane, poi, continua a dire che i soldi vanno dati al Comune dell’Aquila e vuole che io e Chiodi (il presidente della Regione, ndr)rifacciamo tutto da capo. E poi parla di disoccupazione, di giovani.

Ma cosa c’entra questo con i miei fondi? Noi per legge possiamo dare quei soldi solo per bambini e anziani. Gli altri problemi andranno risolti in modo diverso. E poi perche’ tutti all’Aquila? Gli altri comuni sono forse diversi? Non sono comuni terremotati che appartengono anch’essi al cratere? Comunque penso che all’Aquila i soldi non andranno perche’ il sindaco non ci ha presentato i progetti da noi piu’ volte sollecitati. Altri centri minori, invece, lo hanno fatto e quindi i fondi premieranno questi ultimi. Questa vicenda ha purtroppo azzerato 100 anni di impegno sociale ma – ha concluso Giovanardi – verro’ a L’Aquila per spiegarlo alla gente”