TERREMOTO: PICCONE RIVELA “I SOLDI DEI MAP? ME LI HA DATI BERTOLASO”

Clamoroso colpo di scena a Celano. Il senatore ed ex-sindaco Filippo Piccone in un colpo solo inguaia, oltre a se stesso, anche Guido Bertolaso e il commissario Passerotti. E apre uno squarcio inquietante sulle modalità di gestione dell’emergenza terremoto.

La sconvolgente rivelazione di Piccone è di sabato 31 marzo, nel corso di una conferenza stampa “chiarificatrice” piena di tante lacune e troppe omissioni, oltre alle solite minacce a “certa stampa” non allineata sulle sue posizioni.

Nel tentativo di difendersi dalle accuse mossegli in questi giorni dall’opposizione in consiglio comunale, Piccone ha messo in scena uno show che non esitiamo a definire “senza rete”. Nel tentativo di convincere i presenti alla conferenza stampa della sua correttezza amministrativa, preso dalla foga finisce per fornire l’anello mancante alla vicenda dei Map fantasma di Celano. Dichiarazioni che faranno certamente discutere.

Piccone dice testualmente:

«Per quanto riguarda i Map, la vicenda nasce nel 2009, con la lungimiranza di Bertolaso che mi chiamò e mi disse:  “Guarda che io credo che tu debba fare dei Moduli abitativi provvisori. Ti destinerò una cifra che si avvicina ai 10 milioni di euro. Ti anticipo 2,5 milioni per fare le opere di urbanizzazione e poi faremo le delibere successive“. Bertolaso è uno che a molti non piacerà, ma certamente ci vedeva lungo… »

Il problema è che questa telefonata Bertolaso l’avrebbe fatta nel 2009, quando Filippo Piccone non era sindaco ma un normale cittadino celanese. E per quale motivo il potentissimo Capo del Dipartimento di Protezione civile si rivolge a un privato cittadino e non a chi amministrava il Comune di Celano?

Piccone si era infatti dimesso nel 2008 per candidarsi alla presidenza della regione (candidatura poi sfumata) ed è tornato ad essere sindaco nella primavera 2010.

Nel periodo in cui partì l’oscura vicenda dei Map il comune di Celano non era quindi amministrato da Piccone ma da Passerotti, Commissario di nomina ministeriale piombato in paese dopo le improvvise dimissioni del primo commissario Gabriella Patrizi.

Ad avviare la pratica dei Map fu il tecnico comunale Valter Specchio (ingegnere poi finito in Provincia con Del Corvo, dove ha gestito moltissimi appalti, tra cui tutto l’affare della messa in sicurezza delle scuole superiori della Provincia…).

Ma torniamo ai Map. Risulta che la gara per le opere di urbanizzazione, indetta per settembre 2009, non si tenne proprio per l’improvviso e duro stop imposto dal Commissario. Passerotti il giorno prima della gara bloccò tutto in seguito all’intervento censorio del prefetto Gabrielli: per Passerotti (e Gabrielli) Celano non aveva titoli per la realizzazione dei Map.

Ma il Commissario Passerotti dice anche di più: “Non ero informato della realizzazione dei Map“.

Ma allora, chi ha dato ordine al tecnico comunale, nonostante l’assenza dei requisiti minimi, di avviare la procedura per la realizzazione di ben 147 Map, per una spesa di oltre 10 milioni di euro?

Altra stranezza è la modalità e i tempi di erogazione dei fondi. Il 6 agosto 2009 la Protezione civile avvisa il comune di Celano dell’assegnazione di 2,4 milioni di euro per le opere di urbanizzazione. Il decreto, però, viene emanato solo il 28 agosto. Insomma anche i soldi arrivano in anticipo e, a detta di Passerotti, a sua insaputa.

Sfumati i Map celanesi, nel novembre successivo la Protezione civile comunica al comune che viene autorizzato a utilizzare circa 700mila euro per interventi su case popolari e chiede la restituzione della somma rimanente, quasi un milione e mezzo di euro. Soldi che – inutile dirlo – ancora non vengono restituiti. A confermarlo è lo stesso Piccone, che nella conferenza stampa di sabato accenna anche a non meglio specificati  progetti del comune. Non per restituire i soldi, ma per spenderli.

Il Presidio aquilano di Libera associazione nomi e numeri contro le mafie, comunica che a breve fornirà tutti i dettagli sulla esplosiva vicenda.

Angelo Venti
da site.it