HAITI: PICCOLI MIGLIORAMENTI PER BIMBI DOPO 2 ANNI DAL TERREMOTO

9 gennaio 2012 – Due anni dopo il terremoto che ha devastato una parte di Haiti, la situazione dei bambini nel paese sta lentamente migliorando, anche se le sfide restano difficili. Lo evidenzia un rapporto dell’Unicef che, spiega una nota, ”ha aiutato piu’ di 750.000 i bambini a tornare a scuola; 80.000 di loro frequentano ora le classi nelle 193 scuole sicure e antisismiche costruite dall’organizzazione.

Oltre 120.000 bambini si divertono a giocare in uno dei 520 spazi a misura di bambino. Piu’ di 15.000 bambini malnutriti hanno ricevuto cure salvavita nell’ambito dei 314 programmi di alimentazione terapeutica sostenuti dall’Unicef. E 95 comunita’ rurali hanno lanciato nuovi programmi per migliorare l’igiene”.

Nell’ambito della tutela dell’infanzia, il maggiore risultato e’ stato che il governo di Haiti ha rafforzato il quadro di protezione giuridica per i bambini che vivono negli istituti. Prima del terremoto, il governo non sapeva quanti bambini vivevano negli istituti – o anche dove si trovavano.

Ora e’ stato nominato per la prima volta il Direttore di tutti gli istituti per minori: cosi’ piu’ della meta’ dei 650 centri del paese e’ stato valutato e oltre 13.400 bambini (su circa 50.000 che vivono negli istituti) sono stati registrati .

”Sono stati ottenuti dei risultati un po’ ovunque, anche se permangono gravi lacune e inadeguatezze nelle strutture di governance di base di Haiti – ha detto Francoise Gruloos-Ackermans, rappresentante dell’Unicef ad Haiti -. Non bisogna fare errori: il paese rimane uno stato fragile, afflitto da poverta’ cronica e sottosviluppo, le cui deboli istituzioni lasciano i bambini vulnerabili ad affrontare lo shock e l’impatto del disastro”.

Secondo il rapporto, la maggior parte dei 4.316.000 minorenni di Haiti hanno limitate opportunita’ di sopravvivere, di potersi sviluppare e di essere protetti.

Anche se il 2012 inizia con un nuovo attesissimo governo e un bilancio nazionale, i bambini devono affrontare varie sfide in un paese in cui i segni del disastro sono ancora visibili nelle infrastrutture, nelle istituzioni e nei sistemi sociali. Piu’ di 500.000 persone vivono ancora rifugiati negli oltre 800 siti per sfollati intorno all’area colpita dal terremoto; di questi, circa il 77% erano affittuari prima del terremoto, il che significa che molte persone non hanno una casa in cui tornare. (ASCA)

Tags: , ,