CRONISTORIA DELLE ALLUVIONI IN SARDEGNA

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Ecco un elenco dei principali fenomeni alluvionali che hanno interessato il centro sud della Sardegna, ricostruito utilizzando prevalentemente articoli di giornale.

1795 Grave inondazione a Pirri e nelle campagne circostanti;
1796 5 Ottobre Grave inondazione a Pirri e nelle campagne circostanti con 6 vittime tra la popolazione;
1796 27 Ottobre inondazione a Pirri e nelle campagne circostanti;
1797 Inondazione a Pirri senza gravi conseguenze;
1816 Grande carestia in seguito alle variazioni climatiche, causate dell’eruzione del vulcano Tambora in Indonesia;
1847 Alluvione nel Campidano meridionale con distruzione del ponte sulla strada Cagliari-Pula;
1856 28 Ottobre – Prime ore del mattino: alluvione di Pirri (alluvione di S. Simone) con una vittima, un uomo nativo di Donori che fu trascinato dalle acque con il suo cavallo fino allo stagno di Pauli;
1867 Inondazione dell’abitato di Pirri e delle sue campagne che causò una vittima nei pressi della Via Chiesa, un ragazzo di 14 anni di nome Efisio Vincis;
1868 Inondazione di Selargius con distruzione di gran parte della cittadina;
1869 Fenomeni estremi con inondazioni seguiti da siccità per tutto il Campidano di Cagliari;
1881 Alluvione a Quartucciu: il corso d’acqua chiamato s’Arriu che divide in due il paese esondò provocando notevoli danni;
1889 5 Ottobre – Una violenta tempesta alle sei del mattino colpisce tutta l’area di Cagliari in particolare i paesi di Pirri, Monserrato, Selargius, Quartucciu, Quartu. Dopo non più di 2 – 3 ore di intense precipitazioni i paesi furono pressoché distrutti, si contarono decine di morti, e migliaia di senzatetto. A Pirri vi fu una vittima, una donna: Defenza Lecca;
1892 La notte tra il 21 ed il 22 Ottobre una violenta perturbazione interesso’ tutto il Campidano di Cagliari, in particolare vennero colpiti i centri di: Assemini, Decimo, San Sperate e Elmas. I danni maggiori si ebbero a S. Sperate che fu letteralmente distrutta. Le vittime furono 200. Anche gli altri centri subirono molti danni materiali e perdite di vite umane ma fortunatamente non come a S. Sperate;
1893 La notte tra il 28-29 Novembre un furioso nubifragio tutta l’area del Cagliaritano. Pirri fu inondata e le acque toccarono il metro e mezzo. La strada per Cagliari fu interrotta e si contarono innumerevoli danni. Le cose andarono peggio per Monserrato, Selargius, Quartucciu, e Quartu S.E. sul versante orientale, mentre sul versante occidentale fu colpita Elmas dove si lamentarono 2 vittime tra i residenti, come a Selargius;
1898 Alluvione nel Campidano meridionale con distruzione del ponte della Scaffa;
1929 La notte tra il 7 – 8 Ottobre un forte nubifragio colpì il Sud-Sudovest della Sardegna. I maggiori danni vennero registrati a Uta; seguirono Siliqua, Villaspeciosa, Domusnovas, Iglesias, Decimoputzu, Villaperuccio, Vallermosa, Cagliari e Narcao. A Uta si registrarono i maggiori danni in termini umani, con il decesso di una madre e dei suoi due figlioletti;
1929 9-10 Novembre Vennero nuovamente interessate le campagne del Campidano di Decimomannu, già provate dall’alluvione del mese di Ottobre: vi furono molti danni all’agricoltura;
1930 10-14 Febbraio Precipitazioni ininterrotte per circa 5 giorni, dalle ore 6 del giorno 10 febbraio, ed interessarono in modo particolare le zone del Campidano di Cagliari, con i comuni di Decimomannu, Uta, Decimoputzu, Villasor e Villaspeciosa colpiti da un violento temporale durato quasi 12 ore consecutive. Innumerevoli danni agli edifici ed alle campagne;
1939 Il pomeriggio del 31 Agosto un violento nubifragio provocò una devastante inondazione a Pirri. Il paese fu improvvisamente sommerso dalle acque che in alcune zone superarono i 2 metri. Si contarono 2 vittime , un bambino di 10 anni Piero Lai ed un operaio;
1946 Notte tra il 26-27 Ottobre – Piogge a forte intensità e vento interessarono soprattutto il Campidano di Cagliari, con i comuni di Elmas, Assemini, Sestu e Monastir. Interessata anche la zona dell’Algherese. Una depressione investi’ il giorno 26 Ottobre tutta la Sardegna provocando intensissime precipitazioni su tutto il suo territorio, specialmente sui versanti Orientale e Meridionale. Le piogge cadute su Cagliari raggiunsero intensita’ notevoli fino a due millimetri al minuto. Gli effetti più disastrosi si ebbero nella zona di Sestu e Elmas, dove una enorme massa d’acqua dovuta alla piena violenta e del conseguente straripamento del rio Marreu, investi’ i centri abitati travolgendo le abitazioni e provocando una quarantina di vittime. Le costruzioni di “mattoni crudi” non riuscirono a frenare l’ondata che colpi’ maggiormente anziani e bambini.
Le piogge in questa zona cominciarono a cadere verso le 22 del 26 Ottobre; verso le 23,30 dello stesso giorno l’ondata di piena attraversò Sestu dirigendosi verso Elmas, per poi andare in direzione N-W – S-E e proseguire verso lo stagno di Santa Gilla, nel quale si trovarono nei giorni successivi buona parte dei cadaveri. A Sestu il livello delle acque raggiunse i due metri, ben poca cosa rispetto ai quattro metri registrati ad Elmas, dove in seguito alla prima ondata le acque si stabilizzarono su un’altezza di un metro circa;
1951 15-19 Ottobre. La pioggia cadde dal 15 sino al 19 ottobre, per poi proseguire nella zona del Sassarese dove le precipitazioni durarono per qualche giorno. Nel Cagliaritano i danni più ingenti furono a Flumini di Quartu e Capoterra, dove l’esondazione interessò oltre 1200 ettari di campagne;
1953 16 Marzo. Diversi temporali allarmarono le popolazioni della Sardegna tra cui Cuglieri, Decimomannu e l’Ogliastra, queste ultime ancora alle prese con i danni provocati dal maltempo del 1951;
1957 22 Gennaio. L’evento interesso’ l’Ogliastra, i paesi del Gennargentu, la zona di Serramanna e quella dei monti del Sulcis ed il Campidano di Cagliari. A Cagliari si registrano 108 mm di pioggia, danni ingenti si registrano nelle campagne di Serramanna;
1961 22 – 23 Novembre. L’evento interessò diversi comuni del Campidano di Cagliari tra i quali: Decimomannu, Decimoputzu, Assemini, Uta, Elmas, Sestu, Capoterra, Siliqua, Villasor, Villaspeciosa e la zona industriale di Macchiareddu. Le precipitazioni ebbero inizio nella giornate dal 22 e terminarono in pratica il giorno successivo;
1965 17 – 18 – 25 Ottobre. Dopo le piogge intense del 17-18 che colpirono le regioni settentrionali ed orientali dell’Isola i fenomeni si localizzazione nella giornata del 25 nel Campidano di Cagliari coinvolgendo oltre il Capoluogo anche i comuni di Uta, Assemini, Capoterra e Pula, in questi centri vi furono ingenti danni e molte furono le operazioni di salvataggio;
1985 28-29 OTTOBRE. Le precipitazioni iniziarono nella zona di Cagliari e Capoterra, nella notte tra Sabato 27 e Domenica 28 Ottobre, smisero durante la giornata del 28 per riprendere verso le 13 del giorno successivo con uguale intensità. Le piogge del giorno 29 interessarono invece la zona del Sarrabus;
1986 14-17 OTTOBRE. Zone interessate il Cagliaritano e Capoterra – le zone colpite dall’alluvione dell’anno precedente, con la differenza che esso fu molto piu’ violento, con precipitazioni assai elevate, accompagnate da isolate trombe d’aria.
La piena del rio Santa Lucia fu la responsabile dell’inondazione della piana di Capoterra-Poggio dei Pini-saline Contivecchi-Maddalena spiaggia. Determinante anche l’apporto di una certa quantità d’acqua del rio Cixerri, il quale pero’ riusci’ a trovare immediatamente sbocco a mare, attraverso lo stagno di Santa Gilla;
1988 1 OTTOBRE. Localizzazione: l’evento interesso’ le zone di Teulada, Domus De Maria e Pula.
data: Le fortissime precipitazioni localizzate in precisi versanti montuosi, iniziarono nelle primissime ore del giorno 1 Ottobre. Nel volgere di poche ore sull’impervio canalone che costituisce il letto del rio Pula, si riverso’ una vera e propria valanga d’acqua, proveniente dalle quote piu’ elevate di Punta Sebera e Punta Calamixi. In queste cime per tutta la notte violenti temporali avevano ingrossato i torrenti, provocando inoltre numerosi fenomeni franosi, che avevano immediatamente avuto ripercussioni sul paesaggio naturale;
1990 9 OTTOBRE. Un’ondata di maltempo ha colpito la provincia di Cagliari, in particolare le zone attorno al capoluogo, Capoterra, Uta, Assemini, San Sperate, Sestu, Dolianova, Carbonia, San Giovanni Suergiu, Tratalias. A Capoterra i danni all’agricoltura furono notevoli, in particolare vennero compromessi i raccolti di colture pregiate, ma il danno maggiore fu la distruzione pressoche’ completa di decine di serre;
1999 11-12-13 NOVEMBRE – Un’ondata di maltempo ha colpito la provincia di Cagliari, in particolare le zone attorno al capoluogo, Capoterra, Uta, Assemini, il Sarrabus
La violenta perturbazione provoca un’alluvione che colpisce in particolare Capoterra , Assemini, Uta, i danni furono ingenti , ci furono 2 vittime, in 8 ore caddero 376 mm di pioggia in 8 ore;
2002 9 Ottobre. Un nubifragio si abbatte su Cagliari ed interland a Pirri l’onda di piena provoca innumerevoli danni e pone a serio rischio la vita dei cittadini.- in venti minuti cadono 28 mm di pioggia;
2002 11 Novembre. Un nubifragio si abbatte su Cagliari ed interland: a Pirri – allagamenti;
2004 6 Dicembre. Piogge intense colpiscono tutta la Sardegna ma a Villagrande Strisaili (Ogliastra) caddero in poche ore oltre 500 mm di pioggia;
2005 13 Novembre. Un nubifragio si abbatte su Cagliari ed interland. Pirri viene inondata, le acque superano il metro d’altezza;
2006 25 Settembre. Un nubifragio si abbatte su Cagliari ed hinterland durante la notte ed il primo mattino (24-25 Settembre) – Pirri viene colpita, le acque invadono il centro abitato e finiscono con inondare l’area adiacente al canale di Mammarranca, compreso il tratto ferroviario;
2006 13 Novembre ore 12.00. Un nubifragio si abbatte su Cagliari ed interland causando innumerevoli allagamenti – Per la prima volta la protezione civile interviene preventivamente in alcune aree a rischio;
2008 mattina del 22 ottobre. Nubifragio nel settore di Capoterra e dell’hinterland cagliaritano. Gravi allagamenti a Capoterra (Poggio dei Pini, Su Loi), Pirri e Monserrato. Allagamenti anche nelle campagne di Sestu ed Elmas. Vittime a Capoterra e Sestu.

Dall’elenco appare chiaro che il problema delle alluvioni in Sardegna, specialmente nei settori centro meridionali, sia tutt altro che eccezionale e non imputabile ai soli cambiamenti climatici, inopportunamente spesso tirati in ballo per spiegare tali eventi.

Per quanto riguarda la statistica, nel sud Sardegna gli eventi alluvionali si presentano :

63% dei casi nel mese di ottobre.

23% dei casi nel mese di novembre.

14% dei casi nei restanti mesi dell’anno; si hanno dati di cronaca dei mesi di gennaio, febbraio, marzo settembre ed agosto.

La statistica è indicativa, poiché mancano nell’elenco tutti i fenomeni intensi che hanno interessato aree della nostra isola poco abitate o non coperte da stazioni meteorologiche, del periodo durante il quale sono più probabili questi fenomeni. La maggiore frequenza è concentrata nei mesi immediatamente successivi alla stagione estiva, nei quali si registrano le più alte temperature marine e i più accesi scambi termici tra le masse d’aria d’estrazione polare e sub tropicale.

fonte: sardegna-clima.it