BARCA: A L’AQUILA LA MANCANZA DI DEMOCRAZIA PARTECIPATIVA HA PORTATO ALLO SCORAMENTO

In un’intervista rilasciata a La Stampa, il ministro Fabrizio Barca, che ieri ha partecipato all’incontro “Diamo voce a L’Aquila” a Piazza Duomo, è tornato a parlare dell’Aquila.

Ministro, lei è spesso a L’Aquila, dove è in corso un’esperienza originale di ricostruzione, che mette assieme forte impulso pragmatico e partecipazione popolare: un modello?
«Quando siamo stati incaricati di occuparci di questa questione, in febbraio, ci siamo subito resi conto che lo scoramento della popolazione era superiore rispetto alla situazione obiettiva. E abbiamo compreso che una percezione così negativa e una sfiducia così forte nello Stato traevano origine essenzialmente da un deficit di democrazia partecipativa. In altre parole, la gente non sentiva come proprio tutto ciò che accadeva».

“Complici” i mass media?
«In qualche modo sì: le immagini che rilanciavano i mass media diventavano per loro stessi la verità, quasi più della verità stessa. Col pericolo che su una popolazione sfortunata ed esclusa potesse determinarsi una sorta di ignavia. Abbiamo invertito questo processo e anche non si riguadagna in poco tempo la fiducia persa, diciamo che da parte dei cittadini c’è una apertura vigilata di credito».