Nella giornata di sabato 13 luglio 2013 l’INGV, con Alberto Michelini e Carlo Meletti, ha partecipato a due riunioni che si sono svolte presso la sedi comunali di Fivizzano in Lunigiana e di Minucciano in Garfagnana.
Le riunioni sono state organizzate a seguito della richiesta, fatta dal sindaco di Fivizzano Paolo Grassi, di ottenere risposte chiare da parte dello Stato sia dal punto di vista scientifico che da quello dei finanziamenti per emergenza e ricostruzione. A tal fine, una delegazione del Dipartimento di Protezione Civile nazionale condotta dal Capo Dipartimento Franco Gabrielli ha partecipato alle riunioni sul territorio, con la partecipazione del Governatore della Regione Toscana, Enrico Rossi, il senatore Barani, l’onorevole Mariani, il senatore Marcucci e il presidente della provincia di Lucca, Baccelli. Per il governo era presente Cosimo Ferri, sottosegretario alla Giustizia e originario della Lunigiana. Al tavolo di discussione erano poi presenti tutti i Sindaci delle aree colpite dalla sequenza sismica.
Il prefetto Gabrielli ha ricordato che al momento attuale la scienza non è in grado di fornire alcuna previsione deterministica sui terremoti (cioè dove, quando avverrà e quanto grande sarà il prossimo sisma). Non vale quindi la pena affidarsi allo sciamano di turno che promette di prevedere i terremoti. Ha spiegato poi che in Italia ci sono diversi sciami sismici in essere, soffermandosi sul fatto che il 75% dell’Italia è sismica, facendo presente che un terremoto significativo non è necessariamente anticipato da sciami (anzi) e che da più di 30 anni in Italia non ci sono terremoti forti come quello del Friuli del 1976 e dell’Irpinia del 1980. Ha anche ricordato come molti terremoti in Italia producano scosse forti a distanza di giorni o mesi dalla scossa principale, perché questa è la natura dei terremoti. Nella seconda parte del suo discorso, Gabrielli si è concentrato sul tema della prevenzione come unico strumento utile per difendersi dai terremoti, sottolineando come politiche di finanziamento (a livello locale e regionale) volte a raggiungere una graduale messa in sicurezza di edifici pubblici e privati, oltre a una sempre maggiore consapevolezza dei cittadini, siano gli strumenti cardine per aumentare il livello di sicurezza del Paese. Gabrielli ha infine ricordato che per legge sono proprio i sindaci a dover operare in questa direzione a livello locale.
L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, condividendo appieno l’approccio espresso da Gabrielli per la riduzione del rischio sismico, continua intanto a seguire e studiare il fenomeno dal punto di vista scientifico con le sue reti di monitoraggio, analizzando i dati ora dopo ora, giorno dopo giorno, e fornendo in tempo reale le informazioni sull’attività in corso dai nostri siti. Proprio in questi ultimi tre giorni, ad esempio, abbiamo potuto verificare uno spostamento dell’asse della sequenza verso nord-ovest, che i nostri sismologi e geologi stanno studiando con attenzione.
Inoltre, come ricordato sopra, il nostro Istituto sta monitorando l’intero territorio nazionale dove sono attive contemporaneamente numerose sequenze sismiche. Oltre a quella della Lunigiana-Garfagnana, infatti, stiamo rilevando uno sciame di centinaia di terremoti da alcuni giorni intorno a Verghereto (nell’Appennino forlivese), abbiamo assistito a un fitto sciame durato pochi giorni a Gioia Tauro in Calabria, stiamo ancora rilevando la sequenza sismica nelle Marche (Cupramontana). Intanto, la sismicità dell’Emilia interessata dalla sequenza nel 2012, quella del Pollino, quella del frusinate e di Città di Castello continuano a far rilevare un tasso di sismicità superiore alla media, segno che queste sequenze non possono ritenersi concluse. |
E’ stato calcolato che mediamente il 70% dei terremoti che avvengono in Italia si concentra all’interno di sequenze sismiche (o sciami). Illustreremo le caratteristiche di queste sequenze in un prossimo articolo.
fonte: INGV Terremoti