A L’Aquila trovati i colpevoli, i cittadini attivi

L’assemblea cittadina dell’Aquila esprime la piena solidarieta’ a tutti i concittadini che, durante i mesi appena trascorsi, hanno ricevuto avvisi di garanzia e denunce per comportamenti che, non possono considerarsi reati: a partire dall’assurdo sequestro delle carriole e relative denunce, alla convocazione di assemblee, passando per l’occupazione di uno spazio pubblico agibile e finendo con le manifestazioni e la presunta violazione della zona rossa.
Gli accadimenti suddetti si sono registrati in una citta’ nella quale non esistono diritti ma solo arbitrio e divieti. Una citta’ ferma e morente ove manifestare, occuparsi delle macerie, rendere fruibili spazi pubblici, verificare lo stato delle strade e dei vicoli, invece che essere guardati come gesti di una popolazione che non si arrende all’immobilita’, vengono considerati reati e i cittadini vengono perseguiti.

Chiediamo al Comune di indicarci, a quasi 26 mesi dal sisma, quali siano gli ostacoli igienici e di sicurezza delle zone ancora considerate “rosse” e quali siano i tempi per rimuovere tali problemi e rendere fruibili i vicoli, le strade, le piazze ancora chiuse. Chiediamo che venga resa nota la cifra spesa per la messa in sicurezza della citta’, assieme ai certificati di collaudo che le ditte devono fornire a fine lavori. Chiediamo perché non viene effettuata manutenzione sulle opere di messa in sicurezza, se la stessa e’ prevista obbligatoriamente nelle gare di appalto. Chiediamo più sicurezza per le nostre case dei centri storici aperte in balia dei ladri.

Confidiamo in una veloce e positiva conclusione dei processi in atto a carico dei nostri concittadini e di risposte precise alle nostre richieste.