TERREMOTO EMILIA: PER NATALE ARRIVANO CESTE SOLIDALI CON PRODOTTI AZIENDE COLPITE

11 novembre 2012 – In Emilia il Natale sara’ per i terremotati. Solidarieta’ e voglia di ricostruire. Questo e’, infatti, lo spirito che anima l’iniziativa ‘Natale per l’Emilia’, promossa da 6 realta’ della Bassa modenese legate all’ambito del sociale, che si sono mobilitate per offrire nuovi mercati ai produttori locali.

L’occasione e’ l’Avvento per il quale saranno messe in vendita le ceste con i prodotti ‘d’origine terremotata’, provenienti cioe’ da quelle aziende che sono state danneggiate dal sisma ma che si stanno rimboccando le maniche per ricostruire e contrastare il calo della domanda nei territori di appartenenza. Ideatori e promotori dell’iniziativa sono le cooperative Sociali Oltremare, Bottega del Sole, Vagamondi, Eorte’, Associazioni La Festa e Venite alla Festa.

Il progetto e’ sostenuto anche da Terra Ferma Emilia, il portale nato per mettere in circolo le buone pratiche per reagire al terremoto. Per chi, come ogni anno, e’ in cerca di una strenna da regalare, le confezioni ‘Natale per l’Emilia’ saranno dunque una modalita’ concreta e diretta di sostenere l’attivita’ degli imprenditori e dei lavoratori del cratere.

Nelle ceste, dunque, una selezione di prodotti di ottima qualita’, in prevalenza tipici delle terre emiliane o del circuito del commercio equo e solidale. L’intero catalogo delle confezioni e le storie dei produttori coinvolti (Azienda Agricola Folicello Bio, Cooperativa Sociale Fattoriabilita’, Azienda Agricola C. Reggiani Bio, Consorzio Parmigiano Reggiano, Monari Federzoni SpA, Azienda Agricola Cerutti Stefano Bio, Azienda Agricola Rossi Marco, Azienda Agricola AZ) e’ on line sul sito www.nataleperlemilia.it.

Gli acquisti si possono fare direttamente on line o tramite alcuni punti vendita allestiti a Modena, Vignola, Limidi di Soliera, Soliera, Formigine, Carpi, Fiorano Modenese e Mirandola. Il progetto propone 5 diversi tipi di ceste, con un prezzo che va da 20,50 euro fino alla composizione piu’ ricca da 79 euro. Ogni cesta e’ stata battezzata con il nome in dialetto di uno dei comuni colpiti.

Si aggiunge poi la confezione personalizzata da comporre a piacimento il cui prezzo varia a seconda dei prodotti scelti. Nelle ceste solidali le tipicita’ modenesi spaziano dall’Aceto Balsamico al Lambrusco, dal miele alla birra artigianale, dal riso bio alla farina di grano tenero. E ancora, il cotechino, i salumi, i torroni, la cioccolata, le caremelle con la frutta secca, il caffe’, lo spumante e ovviamente il Parmigiano-Reggiano.

Sul sito ci sono anche le storie delle aziende che sono pronte a rialzarsi. Solo per citarne alcune, ci sono le botteghe equo solidali ‘Del sole’ di Carpi e Mirandola. A seguito del secondo terremoto del 29 maggio le due botteghe, trovandosi in centro storico, hanno dovuto interrompere l’attivita’ normalmente svolta. La bottega di Carpi, meno danneggiata, fortunatamente ha riaperto il 9 giugno con i consueti orari. Ma il centro storico non e’ completamente riaperto ed e’ cambiata anche la circolazione, percio’ l’attivita’ degli esercizi commerciali non ha ancora ripreso il ritmo normale, raccontano i gestori.

Il centro storico di Mirandola invece e’ ancora in buona parte chiuso e quindi tutte le attivita’ della zona sono ferme. “Abbiamo stimato in 3 mila euro i danni subiti per oggetti di artigianato andati distrutti e per prodotti alimentari le cui confezioni si sono rotte o danneggiate – prosegue la cooperativa – Nei momenti successivi al secondo terremoto, l’accesso nelle zone rosse per recuperare il materiale si e’ svolto insieme ai Vigili del Fuoco”.

“A Mirandola abbiamo recuperato tutto cio’ che risultava deperibile e a rischio di altri danni: abbiamo stimato un magazzino di 30 mila euro” raccontano, sottolineando che “i due blitz nella bottega di Mirandola rimarranno per sempre impressi nella nostra mente: caschetto e velocita’ d’azione sono stati fondamentali per poter mettere in sicurezza tutto cio’ che era possibile”. Le botteghe del Sole propongono articoli del commercio equo e solidale, principalmente prodotti alimentari come caffe’, te’, zucchero di canna, tisane; artigianato dei piccoli prodotti del Sud del mondo; detersivi alla spina; prodotti di Libera Terra e di cooperative sociali che favoriscono l’inserimento lavorativo di soggetti svantaggiati.

Non si arrende neanche l’Azienda agricola di Marco Rossi a Camposanto, che basa tutta la sua attivita’ di filiera corta attorno al maiale. “Con la scossa del 29 maggio si e’ verificato il crollo pressoche’ totale della struttura di 2 mila mq che ospitava i reparti di riproduzione, svezzamento e primo accrescimento dei suini” racconta l’imprenditore. “Sotto le macerie abbiamo perso anche 50 capi e questo ha reso necessario lo sgombero immediato dell’area imposto dalle autorita’ sanitarie per evitare il diffondersi di epidemie”.

“Non nascondo le difficolta’ che abbiamo avuto, sia di carattere organizzativo che morale e psicologico, nel dover sgomberare cosi’ rapidamente le macerie dell’immobile e nel vedere decenni di duro lavoro, iniziato da mio padre e proseguito da me e mio fratello, andare in fumo in pochi secondi” si legge ancora nel sito.

Per il sisma sono stati dichiarati inagibili con lesioni gravi anche l’immobile destinato al punto vendita e ai magazzini. Fortunatamente l’allevamento sito nel comune di Medolla e la parte della macellazione, sezionamento e lavorazione non hanno subito danni. La produzione dunque puo’ andare avanti. Il sogno ora ricostruire il mangimifico aziendale, ma anche dare vita ad un centro didattico sull’allevamento e l’agricoltura sostenibile.
(Adnkronos)