TERREMOTO E MAZZETTE, CHIODI: AQUILANI SAPEVANO, IO ERO UN BALUARDO

Chiodi_Cialente

L’Aquila, 15 gennaio 2014 – “Si voleva far credere che le magnifiche sorti e progressive, come diceva Leopardi, sarebbero state registrate all’Aquila con la fine del commissariamento.

Io credo che adesso tutti sappiano perche’ io dovevo essere tolto. Perche’ ero un baluardo rispetto a certe situazioni“.

Lo ha detto il presidente della Regione Gianni Chiodi, a Pescara, rispondendo alle domande dei giornalisti relative alla vicenda su presunte tangenti per la ricostruzione all’Aquila. “Ho l’impressione – ha proseguito – che quello che sta succedendo all’Aquila, gli aquilani lo sapessero ben prima della magistratura. Ci sono quindi delle responsabilita’ politiche molto forti in questo senso. E’ necessario che gli aquilani abbiano la garanzia che la propria classe dirigente sia assolutamente al di sopra di ogni sospetto”.

Per il governatore abruzzese occorre “un profondo rinnovamento di quello che e’ un sistema di casta ormai inveterato da tantissimi anni, che ha cloroformizzato la citta’ per certi versi, che e’ trasversale, che usa tutti gli strumenti finalizzati alla conservazione del potere e poi sposta l’attenzione ogni volta. Oggi si attaccano fantomatiche strategie di una certa ‘Spectre’ che vedrebbe coinvolto il governo, che vuole fare cadere un sindaco. E’ il modo tipico della scuola delle Frattocchie di distogliere l’attenzione rispetto ai reali problemi. Gli aquilani meritano molto di piu’ di quello che hanno”