21 novembre – le foto di una passeggiata nel Centro Storico

Sabato 21 novembre 2009, ore 9.30

7 mesi e mezzo dopo il sisma. Appuntamento alla Fontana Luminosa. In quattro, con una splendida giornata di sole.

 

Prima tappa, Il Forte Spagnolo.Costruito a spese degli aquilani, condannati ad espiare così il loro ardimentoso gesto di rivolta del 1527 a favore dei francesi, doveva garantire la sicurezza alla guarnigione spagnola e l’obbedienza della popolazione, ma in realta’ fece parte di un più ampio progetto di fortificazioni, realizzato in tutto il territorio acquisito alla Corona di Spagna.

Il “Gigante di Pietra” sembra non aver sofferto il terremoto in questa immagine.

Ma basta girarsi verso destra, e sono subito evidenti le ferite riportate.

Un’enorme gru e’ il nuovo compagno temporaneo del gigante, insieme ad alcuni militari a presidio davanti all’ingresso.

Nel complesso il Forte ha retto bene, sara’ uno dei monumenti che, fondi permettendo, potra’ ritornare “dov’era e com’era”.

Dalla Fontana Luminosa ci si ferma subito se si vuol procedere verso Piazza Duomo.Giriamo a sinistra, verso via Castello.

Lungo via Castello ha riaperto il barbiere, e i clienti non mancano.

Proseguiamo lungo via Castello.

La stradina che portava alla piazza del teatro e’ chiusa, come praticamente tutti i vicoletti del centro.

 

E questa e’ via Castello, mentre procediamo per incrociare via Zara.

Via Zara.

In fondo si intravedono dei lavori in corso.

E’ l’ex palazzo degli uffici Enel.

E’ stato completamente sventrato. Mostra solo lo scheletro in cemento armato, i lavori procedono per renderlo nuovamente funzionale.

Ed ecco come si presenta il teatro comunale.

E la scuola elementare De Amicis.Da qui non si può proseguire, dobbiamo tornare indietro per raggiungere San Bernardino.

San Bernardino.

Mostra vari segni del sisma, ma dalla facciata non si direbbe.

Un altro importante monumento che sara’ possibile recuperare completamente.

Di fronte, e’ aperto il piccolo bar.

La scuola De Amicis, davanti, e’ completamente ricoperta dai tubi innocenti, così come molti altri edifici del centro.

Ci avviamo verso i portici del corso.

Come era ipotizzabile, si incontrano poche persone, nel silenzio quasi totale.

Di qua (Corso Vittorio Emanuele) non si può andare.

Di fronte (verso Piazza Palazzo) nemmeno.

Proseguiamo verso Piazza Duomo.

Lungo il Corso Federico II i vicoli sono tutti chiusi. I portici transennati, le colonne con evidenti imbracature colorate.

Gli edifici mostrano i segni del sisma; ovunque le opere di messa in sicurezza e le scritte lasciate da chi si e’ adoperato in tali attivita’.

Così come si presenta oggi il corso.

Ed eccoci all’arrivo in Piazza Duomo.

Sempre Piazza Duomo.Una telecamera della Rai e’ fissa verso la chiesa delle Anime Sante.

Ci avviamo verso la Villa.Il Cinema Massimo.

E come si presenta il corso.

Negli ex magazzini della Standa continuano i lavori. Una leggera nuvola di polvere indica che deve essere passato da poco un camion.

Basta allontanarsi di poche centinaia o decine di metri dal percorso “guidato” per rendersi meglio conto della devastazione del sisma.

Saranno necessari molti anni, ed un enorme impegno finanziario e lavorativo.

Ma soprattutto un’adeguata pianificazione e verifica delle modalita’ di ricostruzione possibili.

Via XX settembre.
E’ a senso unico.

 

Alla Villa alcuni chioschetti in legno.Una buona idea, anche se al momento i clienti sembrano scarseggiare.

L’edicola e i bar sono aperti.

 

Tornando indietro, verso viale Duca degli Abruzzi, il panorama del Gran Sasso.Abbiamo deciso di andare a Pettino, a vedere la casa “E” di uno dei partecipanti.

C’e’ ancora indecisione se abbatterla o meno, anche se i danni ai pilastri sembrano molto consistenti.

Le testimonianze degli edifici, sugli effetti del sisma, anche qui sono tante.Ci soffermiamo su due condomini, distanti pochi metri l’uno dall’altro, che hanno subito il collasso totale del piano terra.

Ora sono sotto il controllo giudiziario per i necessari accertamenti.

Anche il quartiere di Pettino necessita di seri studi ed impegni finanziari per la ricostruzione.

 

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