Video: Occupazione, è crisi nera nel cratere. E da gennaio sarà peggio

(da Abruzzo24Ore.tv) Non sembra vedersi luce per la crisi economico-occupazionale che investe l’aquilano. Nelle aree colpite dal terremoto si registrano segni negativi su tutti gli indicatori e non si prevedono miglioramenti se si considera che dal primo gennaio prossimo si torneranno a pagare tributi e contributi e iniziera’ la restituzione di quelli non versati nel periodo di sospensione previsto dalle misure adottate all’indomani del sisma.

L’ultimo allarme e’ stato lanciato dalla Cisl, e riguarda 150 lavoratori della Finmek Solution, della Cn System e di altre piccole aziende che, in base alla manovra economica varata dal Governo che innalza la pensione di anzianita’ da 40 a 41 anni, rischiano di restare per un anno senza la copertura della cassa integrazione e della mobilita’. Il sindacato ha chiesto l’immediata apertura di un tavolo di discussione in sede ministeriale.

Resta drammatica la situazione del commercio, con centinaia di esercizi che operavano nel centro storico che ancora non riescono a riprendere la propria attivita’.

Sono questi ad influenzare maggiormente sul dato della cassa integrazione, passata dalle 850mila ore del dicembre 2008 ai 7milioni e 250mila ore del dicembre 2009, con un aumento del 736,1%.

Il modello Friuli, in cui la ricostruzione diede priorita’ alle fabbriche, poi alle case e infine alle chiese, in Abruzzo e’ stato praticamente ribaltato – accusa la Cgil.

Un quadro sconfortante e’ anche quello descritto stamani a L’Aquila, in occasione della presentazione del bilancio sociale dell’Inps.

Nelle interviste Umberto Trasatti (segretario provinciale Cgil) e Pietro Saraceni (Inps Abruzzo).