Le basi della N.A.S.A. a L’Aquila, per il ritorno alla Luna nel 2020

L’Eagle atterrera’ di nuovo sulla Luna. Per il 2020 a L’Aquila le rampe di lancio dei nuovi vettori. Ma c’e’ chi propone una soluzione alternativa al progetto. Su Facebook nascono due gruppi a sostegno delle iniziative. Le reazioni dei comitati cittadini.

Il taglio ai fondi operato dall’amministrazione Obama sembrava mettere a rischio il ritorno sulla Luna entro il 2020, data profetizzata dall’amministrazione Bush.
Ma la N.A.S.A. ha subito raccolto l’invito del presidente del consiglio, di valutare un possibile coinvolgimento del famoso ente nell’entroterra aquilano.
E infatti le premesse ci sono tutte. La Thales Alenia Space, una collaudata azienda aereospaziale. I laboratori INFN del Gran Sasso, dove ogni anno scienziati di fama mondiale realizzano esperimenti al limite delle conoscenze umane. E per finire una rete sismica che nei prossimi anni sara’ sempre più efficace e capillare. E…il radon!
I fondi sono peraltro disponibili, fino al 2032, nel decreto n.39 per l’Abruzzo. Per il 2020 tutti gli aquilani saranno rientrati nelle proprie case, ed in questa data la N.A.S.A. ha colto la giusta opportunita’, il riutilizzo di 3 degli attuali insediamenti del progetto C.A.S.E., come rampe di lancio per le missioni sulla Luna.
Molti sorriderebbero a questa notizia, ma i calcoli sono gia’ in fase di verifica finale, e le attivita’ gia’ definite. Scelti, ma non comunicati, i 3 insediamenti. Sappiamo soltanto che uno dei tre sara’ eletto volta per volta come “master”, in base alle condizioni della finestra utile per il lancio; gli altri due garantiranno il lancio di un’eventuale missione di soccorso. I collegamenti dei tre siti saranno garantiti da una rotaia a tecnologia elettromagnetica, in grado di consentire lo spostamento dell’enorme vettore, da una rampa all’altra, in un tempo inferiore a 60 minuti, un vero record assicurano gli esperti N.A.S.A.
Sara’ necessaria la rimozione degli appartamenti al di sopra delle piastre antisismiche, quindi niente riscatto per gli attuali inquilini di questi siti, da qui il massimo riserbo sui siti prescelti.
L’eccezionalita’ del progetto e’ proprio nell’efficacia delle piastre sismiche: sono proprio queste ultime, infatti, a fornire una garanzia totale per il decollo dei nuovi vettori derivanti dal famoso Saturn V,  utilizzato nel progetto Apollo che ha portato l’uomo sulla Luna 40 anni orsono. Le stesse piastre, assicurano alla N.A.S.A., durante la fase di riscaldamento dei motori del razzo avranno un comportamento simile ad una molla, accumulando energia (altrimenti dissipata, ndr) che sara’ rilasciata in fase di decollo.
Un risparmio sul carburante calcolato in appena il 3.5%, ma sufficiente ad un risparmio di circa 5 milioni di dollari a lancio, affatto trascurabili per l’ente spaziale a corto di finanziamenti. Inoltre, novita’ assoluta, per il 2020 saranno pronti i nuovi carburanti a Radon ed ossigeno liquido.  Il radon, di cui il sottosuolo aquilano e’ particolarmente ricco, consentira’ un’ulteriore riduzione di circa 2.5 milioni di dollari a missione.
Gia’ pronti i nomi per il primo volo: il razzo sara’ ribattezzato per l’occasione Saturn C.A.S.E., ma l’acronimo stavolta significhera’ “Complex Automatic System Energy”.
Inevitabile la scelta per il modulo  lunare, che tornera’ ad essere il famoso Eagle (Aquila), in onore della prima missione del 20 luglio 1969 (con Armstrong e Aldrin) e della terra aquilana.

IL GRAN PREMIO DI FORMULA 1 dal 2013

Ma come si indicava all’inizio dell’articolo, quest’idea non e’ vista come il miglior modo di utilizzo dei finanziamenti del decreto Abruzzo, e c’e’ chi propone L’Aquila (invece di Roma) per il Gran premio di Formula 1 a partire dal 2013. Del resto, Roma e’ gia’ candidata alle olimpiadi del 2020, viste gia’ come uno scippo all’annunciata candidatura aquilana.
Un gran premio, per i sostenitori, da tenersi nel centro storico, ormai libero dalle macerie e pronto per la data indicata.
Il circuito non avrebbe niente da invidiare a Monte Carlo.
Partenza da Viale Corrado IV, di fronte a piazza d’Armi, su cui sarebbe realizzata una tribuna d’onore per l’evento. Quindi via XX Settembre, fino ad arrivare a Collemaggio, passaggio nel tunnel di fronte al parcheggio, per risalire via della Crocetta, quindi viale Antonio Panella verso via della Croce Rossa. Dopo via del Beato Cesidio, via Raffaele Paolucci, via Antica Arischia, per ritornare al punto di partenza in viale Corrado IV.
Sara’ necessario qualche lavoro, ad esempio lo smantellamento della mensa celestiniana e relativo convento, per consentire il passaggio di questi bolidi da 350km/h. Il  comune ha subito appoggiato il progetto: “Dimostreremo con i fatti la provvisorieta’ della struttura attuale in piazza d’Armi”.

E su Facebook non potevano mancare i due ennesimi gruppi, che si aggiungono ai 2739 creati nell’ultimo anno dagli aquilani.
Il primo gruppo: “Con la N.A.S.A. L’Aquila torna veramente a volare!”, molto indicativo del progetto in corso. Conta oltre 12.000 iscritti in poco più di 5 ore.
Il secondo gruppo: “Gli aquilani vogliono tornare a correre subito”, per il momento solo 3.000 iscritti, ma in sole 2 ore.

Inevitabile la reazione di varie organizzazioni ecologiste, che vedono in entrambi gli eventi fattori di rischio ambientali. Il progetto della N.A.S.A. potrebbe, secondo le teorie di alcuni sismologi, portare a movimenti anomali delle faglie nell’aquilano e negli appennini. Il rischio e’ infinitesimale, la secca risposta di vari geologi che abbiamo contattato.
Netta la presa di posizione dei comitati cittadini: “Continuiamo a lavorare per ricostruire la citta’, in breve tempo.
Queste sono notizie che si possono leggere solo il primo di aprile!”.