ESTATE 2014 DISASTROSA, MA NEL 2002 ANDÒ PEGGIO

L’estate che si sta per concludere è stata certamente disastrosa dal punto di vista metereologico, ma cercando negli archivi si scopre che c’è stato di peggio. Ad esempio l’estate del 2002. Ecco un articolo del metereologo Mario Giuliacci che spiega perchè quella fu un’estate da record.

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L’estate 2002 ha avuto un andamento statisticamente irripetibile perché le anomalie della stagione sono state così intense e così numerose da far ritenere estremamente improbabile, a priori, la loro concomitanza in una singola stagione. Va senz’altro ricordata come la più anomala almeno dell’ultimo cinquantennio. Ma ecco una breve sintesi delle troppe anomalie climatiche della stagione estiva 2002:

  • La più forte ondata di caldo almeno degli ultimi 50 anno in giugno
  • Il mese di luglio più piovoso dell’ultimo cinquantennio
  • Il mese di agosto più piovoso almeno dell’ultimo cinquantennio
  • L’estate più piovosa almeno dell’ultimo cinquantennio
  • Il più elevato numero di trombe d’aria mai verificatosi in un singolo mese ( circa 17 in agosto, in doppio di quante se ne verificano in un anno)
  • La più eccezionale grandinata degli ultimi decenni, per vastità dell’area investita ( Lombardia e Veneto) e per la dimensione dei chicchi
  • Il più alto numero di nubifragi estivi degli ultimi decenni
  • In due circostanze un numero eccezionale di fulmini ( 80.000 il 30 luglio e 30.000 il 3 agosto, a fronte di circa 600.000 fulmini durante tutto l’anno)
  • La settimana dal 3 all’11 agosto verrà ricordata come la più catastrofica del secolo per numero e intensità dei fenomeni violenti
  • Le più forti e devastanti inondazioni del secolo in molti paesi dell’Europa centro-occidentale( Cecoslovacchia, Germania, Ungheria, Romania, Austria, Polonia)
  • Danni eccezionali all’agricoltura e al territorio tanto che la maggior parte delle regioni ha chiesto lo stato di calamità.

Ma ecco in dettaglio l’andamento della stagione:

In giugno un’ondata di caldo record

Le ondate di caldo in giugno non sono eventi inusuali (negli ultimi 10 anni si erano verificate già nel 1996, 1998 e 2001). Ma nel 2002 evidentemente la natura ha esagerato. Ecco alcuni dati salienti dell’ondata di caldo:

  • durata notevole (12 giorni, mentre la durata media delle ondate di caldo è inferiore a 10 giorni );
  • dal 15 al 24 giugno, su 39 località esaminate, valori di temperatura superiori o uguale a 34 gradi sono stati raggiunti su almeno 122 volte;
  • Punte massime: 38 a Taranto, Firenze; 37 a Perugia, Alghero; 36 a Milano, Bergamo, Brescia, Bologna, Viterbo, Pisa; 35 a Roma, Treviso, Piacenza, Napoli;
  • Punte massime dell’indice di calore: 43 a Milano, 42 a Napoli, 41 a Firenze e Udine, 40 a Rimini e Viterbo, 39 a Treviso, Roma, Venezia;
  • Giornate più calde: il giorno 23 (superati i 34 gradi su 18 città su 39 esaminate), il giorno 24 ( superati i 34 gradi in 17 città su 39 ) e il giorno 22 ( superati i 34 gradi in 16 città su 39 );
  • Tra il 16 e il 24 del mese le massime sono state in media 5-6 °C superiori al valore medio del periodo;
  • Si stima nella giornata del 23, causa la forte calura, nella sola città di Milano vi siano stati circa 400 ricoveri ospedalieri in più rispetto alla media.

Luglio 2002: il più piovoso degli ultimi 50 anni

Le abbondanti piogge sono state portate quasi esclusivamente da due perturbazioni atlantiche le quali però si sono entrambi soffermate sulla penisola addirittura per circa 7 giorni, una durata senz’altro anomala. La prima di questa, giunta al Nord il giorno 13 ha portato nuvole e piogge al Centronord fino al giorno 19. Le piogge sono state decisamente al di sopra della media al Nord, ove i valoricumulati in 5 giorni hanno superato quasi ovunque la quantità attesa per l’intero mese di luglio. Ecco al riguardo i valori medi misurati nei vari settori della penisola:

  • Regioni di nordovest 100 mm
  • Regioni di nordest 126 mm
  • Regioni centrali tirreniche 58 mm
  • Regioni centrali adriatiche 26 mm
  • Meridione 12 mm
  • Sicilia 4 mm
  • Sardegna 30 mm.

La seconda, giunta al Nord il giorno 25, ha portato nuvole e piogge al Centrosud fino al giorno 31. In particolare il giorno 30 ha dato luogo ad un numero impressionante di temporali– anche violenti – e fulmini sulle regioni tirreniche .

Comunque anche la seconda perturbazione ha riversato una quantità notevole di pioggia, tranne sulla Sicilia ( appena 7 mm ) tanto che il mese alla fine è risultato uno dei più piovoso almeno degli ultimi 50 anni ( solo il 1976 e il 1989 furono così piovosi) ma anche il più piovoso degli ultimi 12 mesi. Ma ecco al riguardo i quantitativi mensili misurarti sui vari settori della penisola:

  • Nord: 127 mm ( + 130 %)
  • Centro 60 mm ( + 140 % )
  • Sud e Isole 35 mm (+250 %)

Più regolare invece è stato l’andamento termico del mese che su base nazionale e rispetto ai valori medi dell’ultimo ventennio, è stato un po’ più caldo nei valori minimi notturni ( +1.2 °C) ma un po’ più fresco in quelli massimi diurni ( -0.6 °C). Quindi, paradossalmente, il mese è risultato un po’ più caldo della media.

L’anomalia positiva al Sud è stata soprattutto propiziata da una breve ma intensa ondata di caldo tra il 20 e ilo 25 del mese: 42 a Catania, 40 a Reggio C., 38 gradi a Taranto e Decimomannu, 37 a Trapani, Alghero, Olbia, 36 a Lecce, 35 a Olbia, Cagliari.

Agosto il più piovoso ma anche il più disastroso degli ultimo cinquantennio

Un inizio del mese subito all’insegna del maltempo a causa di una intensa perturbazione atlantica che, fra la sera sabato 3 e la giornata domenica 4, ha dato luogo a molti temporali violenti su tutto il Nord ed eccezionaligrandinate su Lombardia e Veneto. Peggiore ancora la settimana dal 4 al all’11 di agosto, la piùcatastrofica degli ultimi 50 anni, almeno nel mese di agosto. Colpa di 3 violente perturbazione atlantiche ( quella, già citata, dal 3 al 4 agosto, un’altra il 6 agosto e una terza, dal 9 all’11 agosto) la cui aria umida e molto fresca di provenienza atlantica è venuta a diretto contatto, soprattutto al Centronord, con l’aria calda sospinta sulla penisola da un persistente anticlone africano. Ma ecco una sintesi degli eventi straordinari provocati dal passaggio delle 3 perturbazioni:

  • Le piogge cadute dal 3 all’11 agosto hanno superato abbondantemente la quantità attesa per l’intero mese di Agosto: Nord 145 mm ( +125%), Centro 50 mm (+145 %), Sud e Sardegna 28 mm (+ 20 % ), Sicilia 0 mm;
  • Nella notte tra il 3 e il 4 agosto grandinate eccezionali sia per le dimensioni dei chicchi ( si parla anche di un chicco di 7 etti, un valore prossimo al a quello record che è di 7,5 etti, caduto nel 1970 nel Kansas) sia per la vastità dell’area investita ( Bresciano, Veneto, Friuli e Venezia Giulia );
  • L’eccezionale grandinata – la più violenta almeno degli ultimi 50 anni– ha danneggiato seriamente 4000 ettari pregiati vigneti di tale aree, provocando 30 feriti e 200 milioni di euro di danni all’agricoltura
  • 10 trombe d’aria (Vicenza, Garda, Jesi, Lomellina, Versilia, Lucca, Parma, Piacenza, Rufina (FI), Otranto) ovvero tante quante se ne verificano in media in un anno sull’intera penisola;
  • 30.000 fulmini sul Norditalia nella notte tra il 3 e il 4 agosto, ovvero circa 3 fulmini per km quadrato sulle area investita dai temporali grandinigeni, una quantità pari a quanti ne cadono in media in un anno;
  • un numero incredibile di nubifragi scatenati dai numerosi temporali violenti;
  • un brusco abbassamento termico prossimo 10 °C tra il 9 e il 10 agosto al Centronord e che ha portato i valori massimi al di sotto di 20 gradi su molte città;
  • I danni complessivi arrecati dal maltempo nella terribile settimana sono stati per il momento stimati in circa 300 milioni di euro.

In altre regioni d’Europa, lo vortice di bassa pressione giunto dall’Atlantico e che aveva investito tra il 9 e l’11 il Norditalia, ha fatto registrare, tra il 12 e ql 19, una delle più devastanti alluvioni degli ultimi 100 anni. E così lunedì 12, mentre la settimana in Italia si apriva con una giornata di bel tempo un po’ ovunque, uva vera catastrofe si abbatteva sull’Europa centro-orientale:

  • Piogge torrenziali e disastrose inondazioni ( quella di Praga, da parte del fiume Moldava, il giorno 13 con 50.000 persone evacuate, si è meritata il triste primato di “alluvione del secolo” perché un veneto del genere on avveniva dal 1890), forti nubifragi e stato di emergenza anche su Austria, Polonia, Ungheria, Cecoslovacchia, Germania, gli stessi paesi ove, guarda caso, in giugno erano stati interessati dalla medesima forte ondata di caldo che aveva investito l’Italia, una riprova che la natura tende in genere ad eliminare gli eccessi (di caldo e/o di siccità) con altri eccessi di segno opposto.
  • Nei giorni che vanno da mercoledì 14 a sabato 17, mentre in Italia resiste stabile il bel tempo, dopo Praga l’acqua sommerge anche la città tedesca di Dresda – con il Fiume Elba che supera di ben 7 metri il livello normale – mentre il Danubio in piena, con le acque di 10 metri al di sopra del livello normale, allaga Budapest (ma se le dighe poste a monte della capitale ungherese non avessero retto all’ondata di piena, si sarebbe consumata una immane tragedia) e arriva a minacciare seriamente anche Bratislava.. Il tempo è poi tornato a stabilizzarsi anche sull’Italia, anche se non sono mancate nuvole e piogge portate da due distinte perturbazioni. La prima, giunta dalla Francia nella sera di martedì 20, ha portato in quella notte temporali su tutte le regioni settentrionali. Nello scivolare verso est la perturbazione ha dato luogo ancora a qualche temporale al Nord nella giornata di mercoledì, e uno di questi, particolarmente violento, si è abbattuto in serata sulla città di Milano, rompendo molte vetrine dei negozi che si affacciano sul Duomo. Impropriamente addebitati ad una tromba d’aria, in realtà i fortissimi venti che hanno provocato tali danni sono stati l’effetto dello splash-down delle veloci correnti discendenti di aria fredda che raggiungono il suolo al di sotto di una nube temporalesca (microraffiche), e che talvolta possono risultare particolarmente intense fino a raggiungere anche 100 km/ora. Il 25 una nuova perturbazione atlantica ha riportato rovesci e temporali al Nordovest, su Sardegna e su quasi tutte le regioni tirreniche, e poi il 26 ancora rovesci e temporali qua e là su gran parte del Centronord, ma anche sulle Isole e la Puglia, tra l’altro con forti nubifragi in a Cagliari e a Modena. Anche in Europa questa nuova perturbazione ha rianimato lo spettro dei disastri delle settimane precedenti: numerose trombe d’aria hanno flagellato nella prima parte di lunedì tanto la Costa Azzurra quanto i litorali dei Paesi Baschi.

Ma la storia infinita prosegue. Infatti il giorno 26 un altro vortice di aria fresca atlantica dalla Francia si è mosso agevolmente verso il Norditalia – avendo avuto, come al solito, la strada spianata dall’assenza dell’anticiclone delle Azzorre – e poi tra il 27 e l 29 ha attraversato tutta l’Italia, seguitando poi ad imperversare sul Meridione dal 29 agosto al 2 settembre. La perturbazione si è rivelata intensa come le altre due che nel mese ( 3-4 e 9-11 agosto) avevano interessato l’Italia ed i numerosi eventi estremi che, ancora una volta, hanno accompagnato il suo tragitto lo stanno a testimoniare:

  • Nubifragi violenti a Napoli, a Roma ( il secondo dopo appena una settimana ), Narni, Terni, Foggia, Bari, Chieti e in Sardegna;
  • Trombe d’aria a Procida e nel Salento;
  • Allagamenti in Puglia, Marche, Campania e Umbria.

Le piogge in agosto sono state di gran lunga più abbondanti del previsto come testimoniato dai seguenti dati di osservazione:

  • Nord: 175 mm ( + 170% ),
  • Centro: 100 mm (+185% )
  • Sud e Isole: 30 mm ( +200%)
  • Media su tutta l’Italia: 105 mm

La quantità di pioggia caduta è la più alta osservata almeno negli ultimi 50 anni.

Per quanto riguarda la temperatura su base nazionale il mese è riultatto im media più freddo di circa 0.7 °C rispetto al valore climatico relativo al periodo 1980-1999. Negli ultimi 23 anni solo il 1979 e il 1984 erano stati così freschi.

Mario Giuliacci 9.9.2002