TERREMOTO: GLI SCIACALLI DELLE APP CHE PROMETTONO DI SALVARVI LA VITA

Schermata dell'app 'Allarme Terremoto'

Dopo le scosse in Emilia, nelle classifiche degli app-store spopolano i software che millantano la capacità di sentire l’arrivo di un sisma sfruttando l’oscilloscopio dello smartphone. E la più scaricata è un’idea di Samuele Landi, ex capo di Eutelia oggi latitante.

(vedi anche Tutte le bufale sul terremoto e Terremoto: stavolta i falsi profeti hanno tirato troppo la corda)

La terra trema in Emilia, la gente scende in strada per mettersi in salvo, poi molti si riversano su internet in cerca di consigli. Anche il popolo degli smartphone, dopo il terremoto del 20 maggio si è rivolto alla tecnologia nella speranza di scovare qualche strumento di rassicurazione di massa. E così, nell’arco di poche ore, le classifiche degli appstore Apple e Android sono state invase da applicazioni dedicate alla sismologia, in un’isterica corsa all’acquisto che, per usare un eufemismo, non sempre ha mantenuto le aspettative.

Fenomeno iPhone. “Allarme Terremoto” (iOS, 1,59 €) di Bravotelco, arrivata al podio delle app a pagamento su App Store, è finora il caso più controverso. L’applicazione, disponibile per iPhone e iPad, promette di segnalare in tempo reale l’arrivo di un terremoto “identificando le attività sismiche di compressione prima che le distruttive onde sismiche di taglio raggiungano la tua area”. A quel punto, emette un potente segnale grazie al quale, in linea teorica, si può guadagnare tempo prezioso per fuggire al sicuro.

L’app sfrutta il giroscopio interno dell’iPhone per rilevare qualsiasi movimento del terminale, ma per gli utenti della Mela i risultati sono piuttosto scarsi, come dimostra un giudizio medio di 2,5 stelle su 5. “Messa in posizione stabile  –  scrive un utente tra i commenti  –  silenzio di tomba: dopo neanche un’ora scatta l’allarme ma del terremoto neanche l’ombra”. “Assolutamente inutile  –  sentenzia un altro  –  suona quando vuole e bisogna attivarla tutte le sere. Inoltre funziona solo se rimane aperta l’applicazione”.

A placare gli animi non contribuisce il fatto che “Allarme Terremoto” sia opera di Samuele Landi, imprenditore noto per lo scandalo Eutelia, ora latitante presumibilmente a Dubai. Non è un segnale di virtù, inoltre, che dopo il terremoto di metà maggio il prezzo dell’applicazione sia raddoppiato, passando dagli originali 79 centesimi a 1,59 euro. La descrizione dell’app, d’altra parte, si barcamena con stile tra promozione allarmistica e saggia circospezione: “Allarme Terremoto potrebbe salvarti la vita!”,  sottolinea il testo, per poi arrivare a una nota finale in cui si chiarisce che “nessuno può prevedere un terremoto”.

Promesse notturne. Un avviso simile è presente in un’altra app che ha scalato le classifiche promettendo sonni tranquilli, “Notturni Allarme Sismico” (iOS, 0,79 €), la cui descrizione in italiano maccheronico è piuttosto chiara: “pochi secondi possono fare la differenza tra una risposta migliore, o andare fuori controllo”. Nonostante le diverse accuse di truffa tra i commenti, NAS ha ricevuto persino qualche giudizio positivo. Alcuni utenti spiegano come l’applicazione abbia segnalato qualcuno dei movimenti tellurici recenti, un altro ammette che l’impostazione della sensibilità “sta alimentando un po’ delle mie paranoie”.

Più o meno sulla stessa linea sono le caratteristiche e i commenti relativi ad altri “allarmi sismici” in primo piano in questi giorni su App Store, come “QuakeAlarm”, “Earthquake Alarm” o “iQuake Alarm”. Tutte applicazioni che si affidano alla tecnologia della Mela per replicare un sismografo sullo schermo del proprio iPhone, in una sorta di fai da te della rilevazione tellurica.

Sismologia internazionale. In altri casi, il servizio offerto dalle quake-app è invece orientato al monitoraggio globale. Sono applicazioni come “Terremoto!” (Android, gratuita), “Terremoto HD” (iOS, 1,59 €), “Terremoti Italia” (Android, gratuita) o “Shake  –  Terremoti” (iOS, 1,59 €), nessuna delle quali si lancia in ardite promesse. L’obiettivo, per queste app, è fornire notizie su localizzazione ed entità di terremoti già avvenuti, interfacciandosi con gli istituiti di geofisica e vulcanologia internazionali. A questo proposito da circa 18 mesi è disponibile l’applicazione “INGV terremoti” (iOS, gratuita) che fornisce notizie in tempo reale sulla localizzazione dei terremoti e permette di verificare l’area sismica nella quale ci si trova ed ha avuto oltre 200mila download totali.

A due settimane dal terremoto, ad ogni modo, le prime posizioni delle classifiche sono ancora occupate dalle “applicazioni di previsione”. In tutti questi casi, il popolo dello smartphone ha scelto: vinca l’isteria, provare a dormire tranquilli costa solo un paio d’euro. Sempre nella paradossale speranza che siano soldi inutilmente spesi.

(di Ivan Fulco, da Repubblica.it)