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CIRCA LE DUE ORE DELLA NOTTE, GIORNO DI DOMENICA LI 14 GENNAIO 1703, FU’ COSI’ TERRIBILE TERREMOTO

I.M.I Ad perpetuam rei memoriam 14-gennaio 1703 Circa le due ore della notte, giorno di domenica li 14 gennaio 1703 fù così terribile terremoto, che si credè essere già la vigilia del giorno del giudizio universale, perché con lo strepitio e sgomento dello scotimento della terra ci fù accompagnato un vento grandissimo ed una pioggia tanto grande, che convenne a molti perire sotto le macerie... 

TERREMOTI, IL SISMOLOGO DEL PINTO: LA STATISTICA NON È IL DETERMINISMO

Terremoti, il sismologo Christian Del Pinto: la statistica non è il determinismo Considerazioni sui tempi di ritorno Riportiamo alcune considerazioni del fisico sismologo Christian Del Pinto, relative alla questione dei tempi di ritorno dei terremoti. (adsbygoogle = window.adsbygoogle || []).push({}); Non essendo un geologo, preferisco non considerare i tempi di ritorno come infallibili. Troppe... 

PIZZOLI, LA FAGLIA DEL TERREMOTO DEL 1703

.april-post-content-2 {display:none;} (adsbygoogle = window.adsbygoogle || []).push({}); Vedi anche:VIDEO: TERREMOTI A PIZZOLI, PARLA IL SISMOLOGO CHRISTIAN DEL PINTO Vedi anche:TERREMOTI, IL SISMOLOGO DEL PINTO: LA STATISTICA NON È IL DETERMINISMO Il terremoto che distrusse L’Aquila il 2 Febbraio 1703, giorno della Candelora, è stato generato dalla faglia del Monte Marine, a ridosso di Pizzoli... 

IL PAPA E IL TERREMOTO: COSA ACCADDE NEL 1703

Il 1703 fu un anno terribile per i terremoti nel centro Italia. Due forti eventi avvennero a distanza di soli 19 giorni in Umbria (il 16 gennaio) e in Abruzzo (il 2 febbraio). Gli epicentri di questi due terremoti erano abbastanza vicini a Roma da causare danni e panico anche nella sede Pontificia. Anche il Papa, Clemente XI, fu coinvolto dalle scosse e dalle sue conseguenze. Le cronache dell’epoca... 

TERREMOTO L’AQUILA: 2 FEBBRAIO, ORE 12.00, OLTRE 6000 MORTI. ERA IL 1703

«La città dell’Aquila fu, non è; le case sono unite in mucchi di pietra, li remasti edifici non caduti stanno cadenti. Non so altro che posso dire di più per accreditare una città rovinata» (Marco Garofalo, Marchese della Rocca, Lettera al Viceré del Regno di Napoli)  (continua)